Proveniente dalla bottega dell’artigiano coltellinaio Giovanni Prioletta detto “Cianniello” (nato nel 1870 e morto nel 1959) che sitrovava in via Assalonne n. 13, costruiva coltelli e in modo particolare coltelli a scatto. Ideò e ne costruì un tipo particolare. Era amante della musica e contribuì a scrivere la canzone del 1° agosto. Era allegro e gioviale e suonava il mandolino, quindi era solito accompagnare le serenate che i suoi amici portavano alle loro fidanzate. Spesso riuniva gli amici nella sua bottega con i quali suonava e cantava canzonette accompagnati da un fiasco di vino. Ebbe 2 mogli. Con la prima moglie nacquero due figli: uno di nome Guido e l’altro, Filippo detto “F’l’ppucc Cianniel”. La moglie morì molto presto e i due figli (Gino e Filippo) erano ancora piccoli.
Successivamente sposò Lucia dalla quale ebbe due figli, Mario e Letizia Prioletta Mario indossò gli abiti monacali e si laureò in fisica. Insegnò all‘Università di Napoli ed era ricercatore. Si applicò nella ricerca per poter trasmettere l’energia elettrica facendola viaggiare nell‘etere (senza fili). Poi emigrò in America e lasciò gli abiti monacali convogliando a nozze con la signora Stella Colozza, figlia di Teodorina e Ferdinando “Putafarr”. Letizia sposò il pittore Antonio Cardines di Venafro. Si conobbero quando il Cardines venne a dipingere i quadri sacri nella Chiesa di San Pietro Apostolo